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𝑪𝒖𝒔𝒕𝒐𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑶𝒔𝒔𝒊𝒅𝒊𝒂𝒏𝒂
Se avremo il coraggio di deporre le nostre armi e la nostra armatura,
se sapremo reggere la vertigine di non sapere,
saremo guidati in un luogo dove non siamo mai stati.
Dove ci sarà chiesto solo di essere veri.
Un varco d’anima, che restituirà alla luce
la profondità vibrante della nostra essenza.
Se abbiamo fame di autenticità,
ascoltiamo la forza che vibra sotto pelle,
che ci chiama a incontrare la nostra vera natura —
ampia, misteriosa, non sempre dicibile —
oltre ogni maschera, oltre ogni confine che abbiamo eretto per proteggerci.
Stiamo attraversando tempi alchemici
in cui la vecchia grammatica sembra non funzionare più.
Le parole con cui ci siamo raccontati finora iniziano ad appassirsi
I significati si spostano,
gli equilibri mutano,
le fondamenta che credevamo solide
si disfano come cenere portata via dal vento
E in mezzo a questo grande movimento,
qualcosa ci chiama.
Una lingua nuova pulsa sotto la pelle del mondo.
Non possiamo più ignorarla.
Non possiamo più restare fermi.
Non analizziamo troppo.
Lasciamo fluire il nostro Sì.
Riconosciamo il segnale, ascoltiamolo, sentiamolo.
Non è più tempo di vivere a metà.
Non possiamo più restare sospesi,
incastrati nella terra di nessuno
tra il desiderio bruciante di sentirci pienamente vivi
e la paura feroce di cosa potrebbe accadere se aprissimo le porte alla Vita.
Accogliamo questa tensione come un dono sacro,
il varco tra ciò che eravamo e ciò che possiamo diventare.
Lasciamoci cadere dentro.
Non restiamo in superficie.
Ascoltiamo il richiamo sottile e inarrestabile
di ciò che arde come una fiamma viva nelle nostre viscere.
Dissetiamoci alla sorgente di quella forza primordiale,
libera, indomabile, senza nome né confini,
custodita come un’ossidiana sacra nelle profondità del ventre del mare.
Lì dimora il suo potere antico,
grezzo e luminoso come lava nera,
pronto a risalire,
a forgiare chi siamo nel fuoco della trasformazione.
Abbracciamo l’onda anomala,
quella che non chiede il permesso,
che strappa le impalcature del già noto
e ci restituisce nudi, veri, essenziali.
Lasciamoci attraversare,
accogliendo il dono sacro di questa tensione,
e scaviamo dentro di noi, oltre la superficie,
dove riposa la verità che ci appartiene.
È lì, sulla via del Sentire e dell’Ascoltare
che incontreremo la nostra forza più autentica:
quella invisibile, silenziosa, sacra.
Quella che ci permette – finalmente –
di dirci chi siamo senza più nasconderci:
Umani che hanno ridestato l’Essere Essenziale,
incarnando la luce primordiale che arde nelle profondità dell’anima.
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